Un lettore Kindle
di Giacomo Ricci
Molti allievi mi chiedono se è
possibile leggere il libro del corso (La
luce nel labirinto. Uno speziale a Napoli nel primo Seicento) su carta.
La risposta è un no, deciso, intransigente
da parte mia.
Il perché l’ho spiegato nei
dettagli durante il corso. Provo a riassumerlo qui di seguito per gli
“smemorati” e per quelli che, nei giorni di lezione, avevano altro più
importante da fare che seguire le quattro “stroppole” azzeccate da uno sfigato
professore di lungo corso come me.
Scusate il tono polemico ma io
sono uno che ancora crede nel dialogo, nella discussione diretta, nella lezione
ex cathedra, nelle domande degli
allievi, nella crescita graduale dell’intelletto, nella sperimentazione
verbale, nei monologhi e nei dialoghi e così via.
Dunque ho detto a suo tempo che il
libro su carta, dal mio punto di vista, ha fatto il suo tempo. Per una serie di
buoni motivi che qui elenco in sintesi così che possano restare impressi nella
memoria.
E allora:
1.
Un
ebook si distribuisce in tutto il mondo immediatamente, tramite rete, senza
ricorrere a mezzi di trasporto che consumano benzina o gasolio, che inquinano
l’aria con gas di scarico, anidride carbonica (responsabile dell’effetto serra
e di tutta la merda che stiamo imparando a sorbirci), anidride solforosa e altre
schifezze cancerogene come le micidiali polveri sottili. I libri su carta ci mettono tempo ad andare da un posto
all’altro, devo essere immagazzinati, rivenduti, spediti ecc. Pensate al tempo
che ci vuole a un libro cartaceo per trasferirsi in Australia partendo da
Napoli.
2.
Un
ebook implica due soggetti fondamentali: l’autore del testo e il
commercializzatore dell’ebook. Niente più intermediari e cioè: niente editori,
niente distributori, niente librari, niente commessi. E’ un bel risparmio, o
no? Dunque un ebook può costare fino a un quinto di quello che normalmente
costava in versione cartacea. La luce nel
Labirinto costa 4 euro a petto dei 18 - 20 che un editore avrebbe deciso. Un
quinto.
3.
Un
lettore di ebook, un aggeggio dedicato come un Kindle, può contenere fino a
1500 ebook. Cioè un’intera piccola biblioteca. Come quello di uno studente intelligente e preparato che ama leggere. Pensate a che cosa significa questo per
i libri di testo, per i libri di biblioteca, per i libri di un intero corso di
studi universitario?
4.
Un
aggeggio come un Kindle costa poco: 79 euro, pari a un nono di un iphone. Tutti
(o quasi) hanno un iphone, o comunque uno smartphone, dispositivi che costano
certamente più di 300 euro, per chiacchierare e fare tutte quelle cazzate che
racconta il pinguino che fa la pubblicità per una società di telecomunicazioni,
rompendo le palle a più non posso. Un
aggeggio come un Kindle, se inserito in un programma editoriale di un’Università,
farebbe risparmiare denari da capogiro in un anno alle famiglie degli studenti
e farebbe risparmiare un casino allo Stato perché non dovrebbe mettere su carta
tutte le pubblicazioni di ricerca che il
suo personale docente produce (o dovrebbe produrre).
5.
Un
aggeggio come un Kindle permette una lettura ergonomicamente più sicura,
migliore e di gran lunga più affidabile di un libro cartaceo. Andare a vedere
le caratteristiche tecnologiche di un lettore ebook per convincersene.
6.
Un
lettore come un Kindle consuma pochissimo. Si ricarica una volta al mese se
viene usato intensivamente. Confrontalelo con uno smartphone che deve essere
ricaricato almeno una volta al giorno.
7.
Un
lettore come un Kindle usa una tecnologia particolare che è quella dell’e-ink
che non ha nulla a che vedere con un LCD di un PC portatile. Lettura perfetta e
gratificante. I caratteri si possono scalare e personalizzare, così
l’interlinea. Pensate alle pubblicazioni economiche della Garzanti e i
caratteri che fanno impazzire chi vede bene, figuratevi me che sono presbite e
non vedo una mazza!
8.
In
ogni caso possiamo leggere un ebook su PC utilizzando apposite applicazioni (gratuite)
messe a disposizione dalle piattaforme come amazon.
9.
Un
sistema di ebook permette a qualsiasi autore di essere conosciuto nel mondo
intero – senza false mediazioni di editori o sedicenti tali – perché l’autore è
direttamente l’editore di se stesso. Il
lettore una volta compresa la qualità di un autore può immediatamente avvertire
gli altri delle sue opinioni, senza la mediazione (spesso falsa e prezzolata)
di critici e giornalisti compiacenti.
10.
La
prova di quanto affermo al punto 9 è la presenza numerosa di giovani autori
italiani che sempre più si affacciano al mondo della scrittura e della lettura.
Che rimane sempre un punto a favore
della crescita culturale delle giovani generazione e, più in generale, di una nazione.
Trovo dunque tutto quello che è
contenuto nel decalogo che precede come una grande stimolazione alla crescita
culturale, al confronto, alla maturazione e al piacere della lettura.
E ditemi che ho torto.
Avete capito allora perché è
importante avere un ebook come libro di testo e perché niente carta?
E non me lo chiedete più. Grazie.