di Giacomo Ricci
Avevo infilato il commento che segue come risposta alle osservazioni di due studenti.
Ma è troppo lungo per entrare in un commento. Il blog me lo ha rifiutato. Lo metto, allora sotto forma di post.
Ed è forse meglio perchè riporto anche i due commenti così la discussione fila più fluida.
Allora questi sono i commenti al mio primo articolo Perché amo gli ebook di Raffaella e Cristian:
Raffaella:
Professore,
con la premessa
che, a mio parere, in questo caso la questione e-book sollevata dagli studenti
riguardi noi e il mondo universitario piuttosto che editori, scrittori,
Economia, librerie ...
Poter usufruire della forma cartacea di un libro è conveniente
per svariati motivi fra i quali:
- non tutti possono permettersi un cellulare
ultimo modello. Parte dei miei amici, per quanto forse le possa sembrare
strano, possiede un cellulare "vecchio stampo", non per piacere ma
per necessità, e non trovo giusto che per tale motivo uno studente debba
cercare per altre vie di reperire una stampa o, ancora più grave, rinunciare ad
una lettura
- nonostante l'e-book sia il futuro, c'è chi ancora trova più
comoda la lettura sul foglio di carta, e più piacevole sfogliare un libro
piuttosto che uno schermo.
Infine, in ambito universitario, ritengo che
assicurare l'alternativa cartacea (oltre alla modalità ebook) faciliti in ogni
caso il nostro dovere di studente.
Cordiali saluti
Cristian
Tutto quello che lei
dice è assolutamente condivisibile, il progresso tecnologico è inevitabile. Ma
lei probabilmente si dimentica dei molti studenti che non possiedono telefoni
di ultima generazione e che quindi non possono usufruire degli ebook.
Sicuramente lei avrà una grande biblioteca a casa sua dove ha racchiuso libri
trovati qua e la per l'Italia o per il mondo. Sarebbe felice se un giorno
sparissero per essere racchiusi in un aggeggio tascabile? Da lettore quale sono
non ne sarei affatto felice. E' pur vero che per scrittori emergenti l'ebook
potrebbe essere un trampolino di lancio, ma è anche vero ormai che chiunque si
improvvisa scrittore e che la letteratura moderna è infarcita di finti autori e
quindi l'esistenza delle case editrici ha un suo scopo. Quello di dare spazio a
chi realmente merita. Concludo dicendo che a mio avviso il cartaceo sarà sempre
il miglior modo di comunicare e spero che non andrà mai a scemare
E questa è la mia risposta.
Allora, rispondo prima a Raffaella.
Credo che la lettura su un smartphone sia quanto peggio io possa augurare. Uno smartphne è piccolo, stanca gli occhi perchè ha uno schermo LCD. Diverso è un ebook reader basato sulla tecnologia e-ink che assicura, come ho già scritto, una lettura migliore che la pagina stampata. Provare per credere.
Uno smartphone costa l'iradidio (dai 700 ai 300 euro), un ebook 79 euro. Un libro di testo universitario mediamente tra i 30 e i 50. Due testi e via. Lo avete pagato.
Ma uno può dire che i 79 euro non li vuole spendere. Giustissimo. Ma allora c'è la soluzione e molto meglio dello smartphone.
Si scarica da Amazon l'applicazione gratuita Kindle (che si applica su tutti i dispositivi in qualsiasi sistema operativo, Windows, iOS Apple, Android) la si installa, ci si iscrive al sito di Amazon e si scarica il file di La luce nel labirinto. Tutto fila liscio.
Io leggo benissimo su PC visto che ci scrivo. E dunque ci lavoro intensivamente. Quella che gli occhi si stancano nel leggere su PC è un luogo comune che bisogna sfatare una volta per tutte. State giornate intere al PC a fare che? A guardare immagini. Ma quando seguite chat e social network? Non leggete caratteri minuscoli per ore?
Dunque nessuno smartphone. Non l'ho mai sostenuto. Basta un PC qualunque.
Ma poi un lettore e-reader ce lo si ripaga anche se si è abituati a leggere e, dunque a comprare libri che costano un quinto di quello che costano in versione cartacea (senza tener conto delle offerte giornaliere e senza tener conto che la parte più interessante della letteratura disponibile è gratis o costa 0,89 euro).
Ma uno può dire che i 79 euro non li vuole spendere. Giustissimo. Ma allora c'è la soluzione e molto meglio dello smartphone.
Si scarica da Amazon l'applicazione gratuita Kindle (che si applica su tutti i dispositivi in qualsiasi sistema operativo, Windows, iOS Apple, Android) la si installa, ci si iscrive al sito di Amazon e si scarica il file di La luce nel labirinto. Tutto fila liscio.
Io leggo benissimo su PC visto che ci scrivo. E dunque ci lavoro intensivamente. Quella che gli occhi si stancano nel leggere su PC è un luogo comune che bisogna sfatare una volta per tutte. State giornate intere al PC a fare che? A guardare immagini. Ma quando seguite chat e social network? Non leggete caratteri minuscoli per ore?
Dunque nessuno smartphone. Non l'ho mai sostenuto. Basta un PC qualunque.
Ma poi un lettore e-reader ce lo si ripaga anche se si è abituati a leggere e, dunque a comprare libri che costano un quinto di quello che costano in versione cartacea (senza tener conto delle offerte giornaliere e senza tener conto che la parte più interessante della letteratura disponibile è gratis o costa 0,89 euro).
Insomma un e-reader lo si ammortizza in breve tempo, bastano cinque romanzi acquistati e si rientra nel budget. Io cinque libri li acquisto al mese. E' il mio ritmo di lettura. Da sempre.
Consiglierei un ritmo simile a tutti. Per salute mentale e spirituale.
Leggere di meno fa male, malissimo.
Sulla falsa comodità della carta ho già detto: in un e-reader la scalabilità dei caratteri, la personalizzazione dell'interlinea assicurano un'infinita possibilità di accomodamenti.
In tutto questo non ho mai nominato uno smartphone che, personalmente, detesto. La scena più diffusa per strada, in autobus, metrò, in facoltà, è quella di persone che smanettano e hanno gli occhi piantati su uno smartphone.
A Cristian.
Ho una grande biblioteca a casa. Il mio studio è tappezzato di libri. Credo di superare abbondantemente i seimila-settemila volumi. Per non parlare degli altri dei miei figli e di mia moglie che stanno altrove, in altre stanze di casa nostra.
Non lo so, ho perso il conto.
Zeppi di polvere, pesantissimi da trasferire, difficilissimi da tenere in ordine.
Impossibile, poi, ricercare una frase, un periodo, un ricordo a meno che non lo abbia ricopiato in un quaderno.
Hai idea che significa avere in un file (come fa un Kindle) raccolte tutte le tue sottolineature e i commenti, inserire chiavi di ricerca, mettere a fuoco quello che ti serve in un attimo?
Io, per mestiere, sono un saggista. Da una vita.
Ho bisogno di avere sotto mano tutto il materiale che mi serve. Da quando ci sono i computer il mio lavoro è enormemente facilitato. Anzi: è completamente diverso. E' un'altra musica. E quello che non trovo nella mia biblioteca lo trovo nella biblioteca universale degli uomini, in rete. Senza parlare, poi, del fatto che la maggior parte dei testi che mi sono serviti per dare sostanza storica ai miei libri (La luce nel labirinto, per es.) derivano dalla lettura di manoscritti praticamente introvabili come la Magia Naturalis di Giovambattista Della Porta, o la Scientia Naturalis di Ferrante Imperato, per non parlare delle Notizie del Celano e Il forastiero del Capaccio.
Li ho trovati subito in rete con il servizio di Google Books. Gratuiti, a disposizione di tutti.
Tutto il lavoro di ricerca su Masaniello per la scrittura di Lazzari è stato da me eseguito in questo modo.
Il testo di Donzelli Partenope liberata dove mai avrei potuto trovarlo? In quale biblioteca?
Molti autori li ho trovati in siti dedicati che raccolgono i classici della letteratura e della produzione del pensiero dell'umanità come, ad es., Liber & Liber, che gioca sull'ambiguità della parola compresa tra "libro" e "libero". Libero, per l'appunto. Come dovrebbe essere la cultura. O come la Biblioteca Italiana curata dall'Università La Sapienza di Roma.
Certo, mi potrai dire delle Biblioteche che prestano i libri. Le grandi Biblioteche, come quella Nazionale di Napoli e le piccole, commoventi biblioteche comunali o di una microscopica scuoletta di campagna.
Commovente. Ma del tutto inattuale.
A parte Gavino Ledda, pastorello sardo che poi si è laureato in filologia e ha scritto il famosissimo Padre padrone, non ho la sensazione che siano frequentatissime come, ad es., Wikipedia o il succitato Liber & Liber, per l'appunto. Dove credi che io abbia potuto trovare La Lucilla costante (il manoscritto originale, con le parti di Capitan Matamoros in spagnolo) di Silvio Fiorillo e leggerlo in originale se non su un sito dedicato alla raccolta di tutti i copioni teatrali italiani? Tutti i copioni teatrali, pensa tu! E dove ho raccolto le notizie sulla sua vita se non nell'archivio on line della città di Mantova (Mantova capitale dello spettacolo) dove sono catalogate tutte le lettere che l'attore napoletano scambiò con il Duca Vincenzo I Gonzaga, lamentando pagamenti sospesi, trovando scuse per rimandare la sua salita a Mantova, chiedendo lavoro per i figli e la moglie? Da qui ho potuto ricostruire la sua storia, i suoi spostamenti, il suo andare avanti e indietro.
Per non parlare degli archivi straordinari che esistono su John Ruskin, e il lavoro eccezionale fatto dall'Università di Adelaide in Australia che mette a disposizione tutti, dico tutti, i capolavori dell'umanità illustrati. Qui, ad es., trovi tutti i lavori illustrati da Dorè, il Don Chisciotte, il Paradiso Perduto, La Bibbia, oltre alla celeberrima Commedia di Dante, ecc.
Ti sto dicendo che la parte più importante della mia ricerca non si sarebbe potuta svolgere se non ci fossero stati i computer, gli ebook gratuiti a disposizione sul web.
Ma vuoi mettere la circostanza di non poco conto di averli in pochi secondi sul tuo computer in forma di testo e poterne disporre subito? Immagini se non ci fossero le case editrici che mettono paletti e impediscono la libera diffusione della cultura per il semplice fatto che devono trarre guadagno dalla truffa sui diritti d'autore? Hai mai scritto un libro, e pubblicatolo con una "casa editrice" cedergli i diritti e non essere più libero di distribuirlo a chi vuoi?
E a proposito di case editrici e di "falsi autori". Il mondo è sempre stato zeppo di falsi autori. E' una piaga. Di sedicenti romanzieri e poeti.
Ci sono case editrici che esistono proprio e solo per questo, editoria a pagamento. Non ne hai mai sentito parlare?
Gli innumerevoli poeti da strapazzo che hanno invaso la produzione cartacea per decenni? La cosiddetta letteratura da macero e d'occasione? Mai sentito parlare di case editrici come l'Albatros?
Ma anche le cosiddette case editrici "serie" non disdegnano di pubblicare dietro pagamento, anche salato.
E la cultura, la qualità allora? La stabilisce la casa editrice o il lettore colto?
La qualità, semplicemente, la stabilisce il lettore. Dopo un libro truffa, bolla il falso autore, la voce si sparge ed evviva, se ne va a farsi fottere. Nessuno lo legge più. Carta o non carta, ebook o non ebook.
Gi editori, poi, in questi ultimi anni stanno appiattendo stili e forme della comunicazione letteraria per uniformarsi ai gusti dei "lettori". E' fiorita così una "letteratura" il cui stile è gestito direttamente dagli editor per assicurare prodotti di mercato vendibili, con il susseguente scadimento del livello medio di prodotto e la distruzione di qualsiasi forma di sperimentalismo.
Quante possibilità avrebbe avuto Joyce di imporsi come autore oggi in Italia? Quanti editor avrebbero sancito la sua "non-fruibilità" da parte del grande pubblico? Joyce sarebbe stato da macero, da cestinare subito.
Infine, se uno studente è tanto povero per necessità perchè ha "solo" un telefonino di vecchia generazione (??) e non può permettersi di comprare un lettore ebook a 79 euro, questo accade perchè è povero o perchè è tanto abituato a non leggere che non gli scende di spendere questi soldi per un aggeggio che, presuppone, gli servirà solo per un esame?
Ecco, siamo forse al vero punto.
Io sono convinto che se uno spende 79 euro per un aggeggio poi lo vuole usare e forse impara anche a leggere, impara che la lettura è una delle esperienze più straordinarie che l'animo umano possa fare.
Poi, alla fine, il mondo è bello perchè è vario. Se uno ha in avversità un lettore di libri ebook è libero di continuare a farlo. Come è libero di non sostenere quest'esame, trattandosi di un esame libero a scelta. Ne sceglie un altro.
Non c'è obbligo.
Non mi strapperò i capelli per questo. Anzi. Così dei 570 paventati esami che mi aspettano ne farò un numero inferiore. Meno male. Per me e per quelli che leggono comunque. Su carta, su e-reader, o su PC con l'applicazione Kindle necessaria.
Io, al di là di questa polemica di basso profilo, ho un'idea nella testa: un'università libera e rigorosa, con professori efficienti che mettono i loro testi a disposizione di tutti gli studenti per essere letti su dispositivi tascabili, con TUTTA LA BIBLIOTECA DI FACOLTA' e oltre, con tutta la produzione scientifica della disciplina che i giovani studiano, internazionale a disposizione, compresa nel prezzo delle tasse che si pagano. Tutto il corpus disciplinare, tutta la produzione scientifica liberamente fruibile e scaricabile nell'immediato sul proprio e-reader.
Un lettore fatto per testi e immagini.
Vi immaginate le infinite possibilità di ricerca? Vi immaginate che cosa vuol dire avere a disposizione la Biblioteca Universale in tasca? Non credo possiate capire la portata di un disegno del genere. La sua enorme potenzialità creativa.
L'aveva pensata Wannevar Bush, nel 1945. La biblioteca universale degli uomini. Il mito di Alessandria. Ma non in un solo luogo. Dappertutto, come ti serve, quando ti serve.
Credete a me. Se uno ama i libri, come dite voi e io vi credo, non può non comprendere la portata rivoluzionaria di un'idea di questo tipo. L'abbattimento di tutti gli impedimenti - ahimè dovuti solo alle case editrici - e la libera circolazione delle idee.
Il libro di carta nacque al posto dei rotoli e delle pergamene con questo spirito. La grande rivoluzione la fece Gutenberg che inventò la stampa a caratteri mobili allargando enormemente le possibilità di diffusione.
I libri divetntarono il veicolo più importante per la diffusione delle nuove idee.
Non a caso (ed è un tema del nostro esame) nacque l'Indice dei libri e il Tribunale dell'Inquisizione. Sul contrasto alla diffusione dei libri.
La cultura deve girare, deve essere di tutti, deve essere gratuita. Deve pagare solo l'autore. Mentre invece, oggi, l'autore è quello che guadagna meno nell'editoria tradizionale. I diritti d'autore sono il 7, il 10% del prezzo di copertina. Tutto il resto se ne va per distribuzione, per costi di trasporto, stampa, stoccaggio e per guadagno dell'editore e di tutto il personale coinvolto.
Con le piattaforme digitali l'autore può guadagnare fino al 70% del prezzo di copertina, in un rapporto diretto e più equo.
Su questa faccenda dell'editoria, degli autori, dei supporti, c'è bisogno di fare una lunga riflessione.
Certo, io posso sembrare arrogante con l'annullamento della copia a stampa. Ma stampare avrebbe significato stare a questo gioco con un editore. Un gioco che non sopporto più. Non sono più d'accordo.
Ecco il senso della mia provocazione.
Ci sta che uno non condivida. E' questione di scelta. Ognuno con le sue idee. Io le mie credo di averle spiegate con sufficiente chiarezza.
Anche perchè, e lo ricordo a tutti coloro che oggi, prima dell'esame protestano, che ho detto il primo giorno di lezione che questo corso si sarebbe svolto secondo queste modalità, facendo uso di un e-book.
Anche perchè, e lo ricordo a tutti coloro che oggi, prima dell'esame protestano, che ho detto il primo giorno di lezione che questo corso si sarebbe svolto secondo queste modalità, facendo uso di un e-book.