di Gregorio Rubino
L'altro
giorno me ne andavo per Napoli in un taxi e commentavo il solito caos.
“Sapete
cosa mi è successo? – mi dice il
tassista - Ieri ho imbarcato due giovani inglesi, che mi hanno raccontato che
sono venuti apposta a Napoli, per noleggiare una macchina e fare nel traffico
cittadino tutto quello che a casa loro non avrebbero mai potuto fare, tipo
strombazzare, parcheggiare in doppia fila, passare col rosso e tutto il resto”.
Io ascoltavo divertito, ma il tassista era scandalizzato (dottò, che figura che
ci facciamo all'estero...). E per essere scandalizzato il tassista, chissà che
altro gli avranno confessato i due giovanotti in trasferta!
Questa
invece me l'ha raccontata un amico, che ha spesso occasione di viaggiare in
Inghilterra.
Stessa scena a Napoli e a Londra. Napoli: fermata dell'autobus,
arriva l'autobus, si apre solo la porta di dietro, da dove tutti salgono e
scendono. Lui sale, poi chiede spiegazioni al conducente e quello di rimando “e
già, vi lamentate..,la porta davanti, la porta di dietro.., mio caro signore
qui siamo a Napoli, la gente entra pure dai finestrini...” (sintetizzo,
immaginiamoci il tutto in dialetto stretto). E va bene, pensa lui, siamo a
Napoli, pace. Stessa scena a Londra, fermata dell'autobus. Arriva l'autobus, si
aprono le porte, la gente sale e si siede, ma il bus non riparte. L'autista
rimane silenzioso e con le braccia conserte, passano i secondi. Ad un certo
punto un passeggero si avvicina ad un altro e gli dice “scusi, è lei che ha
sbagliato, perché è salito dalla porta di dietro, mentre si sale dalla porta
davanti”. Al che, costui si scusa contrito con gli altri passeggeri, scende e
risale nell'autobus dalla parte giusta, consentendo così anche il controllo del
ticket, le porte si chiudono e il bus finalmente riparte. E va bene, penso io,
siamo a Londra, pace.
Questa
infine è capitata proprio a me, in un paesino di frontiera della bella campagna
francese. Vado in Francia per un incontro di studio, organizzato da una
collega.
Arrivo in treno da Parigi un sabato sera, affamato, ma lei si ricorda
improvvisamente che il sabato sera è tutto chiuso. Anzi no, mi dice, c'era
sicuramente un ristorante aperto: il ristorante di una amica alsaziana. Bene,
penso io, allora si mangia! Vedo però che lei esita e prima di imboccare la
strada giusta, mi porta in perlustrazione per tutto il paese, comprese le
periferie. Niente da fare, tutto chiuso, serrato, non rimane che il luogo già
detto. Arriviamo, parcheggiamo, entriamo, baci e abbracci.
Con molto tatto, la
mia collega affronta e spiega all'amica alsaziana il problema dell'ospite
straniero che deve cenare.
“Io so bene – aggiunge - che non ho prenotato un
tavolo, ma è una emergenza, oggi è sabato ed è tutto chiuso, che si può fare?”.
Visibilmente sorpresa, la tizia cade letteralmente dalle nuvole, i suoi tavoli
si vedono liberi, ma sono tutti prenotati, lei non ha prenotato (le regole sono
regole), dunque il problema dell'ospite affamato è suo, saluti e baci.
Usciamo
imbarazzati e con lo stomaco vuoto. Fu allora, nel parcheggio, che presi
coraggio:
“Mia cara - chiesi educatamente - ma a casa ce l'hai un pacco di
spaghetti, due spicchi d'aglio, un po' d'olio d'oliva e un peperoncino rosso?
Si? E allora andiamo a cucinare uno spaghetto alla napoletana!"
Detto e fatto,
fu così che ci sfamammo. Mi piace ricordare questa storia perché presumo che in
Italia, al Sud come al Nord, un fatto del genere non sarebbe mai accaduto. E
qui tiriamo le somme e veniamo al punto.
Le
tre scenette ripropongono la famigerata “questione meridionale” a livello
continentale. Vogliamo fare l'Europa unita ad una velocità? Unire il Nord al
Sud, il Baltico al Mediterraneo, la perfida Albione alla sirena Partenope, il
freddo al caldo? Splendida idea: chi sale e chi scende? Perché è evidente che
se vogliamo incontrarci, dovremo farlo a metà strada, se non al parallelo di
Parigi, almeno a quello sotto. E chi comanderà la brigata unita, chi sale e
scende dalla porta giusta o chi si accontenta di una porta e basta? Non
insisto, ma sono convinto che chi deve salire di un livello potrebbe anche
farlo, ma chi deve scendere non scenderà mai.
Punto.
Cioè, è proprio
questo il punto!