di Cristina Censi
Voglio ringraziare Giacomo Ricci per aver voluto offrire questo spazio a Morire dal ridere; la passione che anima il suo lavoro sul web è cosa rara che aiuta a dimenticare l'indifferenza per restare ancorati al presente, qualunque esso sia. Quanto a me, che dire? Un tempo architetto, dopo più di mezzo secolo di vita alle spalle mi dedico ora a tempo pieno alla scrittura. Morire dal ridere (il mio secondo romanzo) ho iniziato a scriverlo perché volevo provare a pensare come un uomo e il mio doppio maschile lo immaginavo, con vanità, come un personaggio positivo. Alla fine è diventato esattamente il contrario. Altro non saprei dire, se non che, come la mia precedente vita da architetto, questo libro mi sembra già appartenere al passato e sto cominciando a lavorare su una nuova scommessa, questa volta di nuovo con una donna come protagonista.