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ebook di ArchigraficA

venerdì 29 luglio 2011

Racconti a quattro mani

di Lucilla Actilio e Claudio Cajati





Questi racconti comportano due sfide. Quella che i due autori hanno dovuto affrontare e vincere; quella che lanciano al lettore.
Si tratta di racconti a quattro mani, che hanno cioè due autori. Il racconto è la monade; il condominio è la condivisione dell’atto creativo fra i due autori.
Ma come è avvenuta questa condivisione? Ogni racconto è stato iniziato da uno dei due autori e completato dall’altro, alternativamente.
Ed ecco la prima sfida: due autori diversi, per di più di sesso diverso, impegnati a costruire con questa procedura un tutto unitario. Dove chi ha l’idea, non la può completare. E chi la può completare, deve completare un’idea non sua. Quindi due metà parziali e duali fra loro, che devono farsi unità, bilanciata e coerente. Niente viene concordato prima, né la trama, né i personaggi, né il linguaggio: colui, o colei, che riceve la “prima metà” del racconto si trova di fronte ad una sorpresa assoluta; deve superare questo shock e trovare in qualche modo come continuare e completare il racconto.
La seconda sfida. Chi legge, oltre al piacere (si spera) della lettura, può sentirsi intrigato da questo gioco: riconoscere qual è la parte scritta dall’uno, quale quella scritta dall’altro. Sa solo che, alternativamente, la prima parte è scritta dall’una e la seconda dall’altro, o viceversa. Nessun amalgama stilistico a posteriori è stato operato: le due stesure, delle due parti, dei due autori, sono rimaste quelle originarie. Solo che sono unite nel testo, separate da un simbolo.
Sarà comunque facile attribuire i due apporti? Quanto si sa sulla scrittura al femminile e su quella al maschile vanificherà subito il presunto dilemma?
Per rispondere a questo quesito, non resta al lettore che cimentarsi in questo gioco. Oppure, se la cosa non lo attira, rifiutarlo e limitarsi alla lettura semplice.