di Maria Grazia Sabella
È inutile,
non posso farci niente.
Devo parlare
anche io di crisi, per forza. Mi scappa proprio, ce l’ho sulla punta della
lingua. La sento proprio come un’esigenza, scaturita da una lunga estate in
giro per le coste e per le valli.
La
riflessione ha preso forma il giorno di ferragosto. Anzi, qualche giorno prima,
quando ho deciso, assieme al mio compagno, che saremmo andati a fare qualche
giorno di mare nella nostra casa a Montalbano Jonico. Per i non addetti, una
cittadina a 10km dalla costa ionica lucana.
No, dai,
qualche giorno in un albergo ce lo possiamo permettere! Tu dici? Ma certo, ho
avuto anche la quattordicesima!
Cose da
brividi per molti, lo so, ma esiste ancora la quattordicesima per qualcuno.
Va bene,
allora mi metto a cercare qualcosa. Facciamo cinque giorni e quattro notti
durante la settimana di ferragosto in Basilicata? Ok, vai.
Niente.
Fa nulla,
cerchiamo in Campania.
Niente.
In Calabria.
Niente.
Sud.
Niente di
niente.
Porca
miseria, possibile che in tutto il sud non ci sia nulla di libero, neanche in
una bettola??
Ma non ci demoralizziamo, dopotutto un posto libero lo abbiamo. E Montalbano sia!
Ma non ci demoralizziamo, dopotutto un posto libero lo abbiamo. E Montalbano sia!
Carichiamo
la moto e partiamo, incuranti del pericolo celato nel prezzo della benzina, nel
prezzo della birra e nel prezzo dell’ombrellone. Che eroi!
Arriva
dunque il giorno di ferragosto. Con svariati gradi all’ombra ci avviamo verso
uno dei lidi presenti, quello che più ci dà l’impressione del giusto
compromesso tra offerta e prezzo.
Salve, è
libero qualcosa? No, mi spiace, tutto pieno. Anche in ultima fila? Si, si,
pieno anche in sesta fila.
Facendo un
breve calcolo matematico, il lido era fornito di ben 120 ombrelloni. Tutti
pieni.
Ma non
demordiamo, passiamo a quello successivo.
Salve, è
libero qualcosa? No, mi spiace, tutto pieno. Anche in ultima fila? Si, si. Se
vuole faccio un tentativo per vedere se qualcuno non è venuto oggi in spiaggia.
Ok, grazie mille.
Dopo
svariati giri tra gli ombrelloni si avvicina l’addetto con un sorriso
smagliante.
Fortunati!
In prima fila c’è un ombrellone vuoto. Ed essendo passato mezzogiorno non credo
verranno più, nel caso poi vi faccio spostare. Grazie mille, gentilissimo!
Non potevamo
crederci! Il giorno di ferragosto con l’ombrellone in prima fila. Roba da
ricconi, insomma. O fortunati.
Che
sciagurati però, credere che ci fosse stato un posto libero il giorno di
ferragosto a mare. Va beh, che ne sapevamo noi che ferragosto è festa per tutti
e quindi anche la Crisi era in vacanza?
Insomma,
avevo già svariati elementi per intuire che forse effettivamente la Crisi si
era presa davvero dei giorni di ferie, quando un’altra vagonata di piccole
esperienze me ne danno conferma.
Sarò celere.
Frittura di
pesce, 12€ a porzione. Che uscivano una dietro l’altra dalla cucina.
Ombrellone, 18€ con due lettini. Al completo.
Birra, 2.50€ la nostrana e 3€ la straniera. Bottiglie vuote in ogni cestino.
Doccia, 0.50€ la fredda e 1€ la calda. Tanta fila.
Benzina, 1.80€ scontata. La gente a far la coda neanche la dessero gratis.
Ombrellone, 18€ con due lettini. Al completo.
Birra, 2.50€ la nostrana e 3€ la straniera. Bottiglie vuote in ogni cestino.
Doccia, 0.50€ la fredda e 1€ la calda. Tanta fila.
Benzina, 1.80€ scontata. La gente a far la coda neanche la dessero gratis.
Insomma,
bagnanti, siamo o non siamo con le pezze al culo?!
Io una mia
opinione ce l’ho.
Innanzitutto
parto col dire che secondo me la Crisi c’è, prima che vi affanniate a sostenere
con dati e tabulati che stiamo affogando nella Crisi.
La Crisi
c’è. Ma non si vede!
E perché?
E perché?
In primo
luogo va costatato una volta per tutte il BARATRO della forbice tra ricchi e
poveri. Sta scomparendo la classe media, quella borghese, il che porta a
chiederci che fine stiano facendo.
Semplice, si
stanno dividendo. Alcuni stanno diventando più ricchi e alcuni, forse la
maggioranza, stanno diventando un po’ più poveri.
Se pizzerie
e ristoranti sono ancora pieni, se gli stabilimenti erano al completo la
settimana di ferragosto alla faccia della Crisi, è perché quelli che prima
potevano permettersi il resort, il villaggio turistico o il club nautico adesso
hanno meno disponibilità e si devono accontentare come molti comuni mortali.
Semplice.
Basta inoltre ricordare che coloro i quali vengono chiamati “ricchi”, o semplicemente chi ha i soldi, sono ben disposti a far “girare l’economia” ( forse in nero, ma la fanno girare ) e quindi si vedono alberghi pieni, gente che esce dai negozi con buste gonfie, porticcioli con tante barche attraccate. Si vede che “non c’è Crisi”.
Basta inoltre ricordare che coloro i quali vengono chiamati “ricchi”, o semplicemente chi ha i soldi, sono ben disposti a far “girare l’economia” ( forse in nero, ma la fanno girare ) e quindi si vedono alberghi pieni, gente che esce dai negozi con buste gonfie, porticcioli con tante barche attraccate. Si vede che “non c’è Crisi”.
Ovviamente
poi “c’è Crisi” per coloro i quali vengono chiamati “poveri”, che non hanno il
lavoro, non arrivano a fine mese e le vacanze se le sono fatte su Google Maps.
C’è, ma non
si vede.