di Francesco Ricci
2°Capitolo:
Viaggio in Svezia
Malmo- 30 aprile 2012-
piazza Lilla Torg, ore 18.00
Caro
Nonno,
Dopo la
fantastica esperienza in Spagna , adesso tocca alla Svezia.
Se ti stai
chiedendo per quale motivo sia voluto venire proprio qui, non saprei darti una
risposta.
Il mio
sesto senso mi ha detto di venire in questo posto perché avrei trovato qualcosa
di speciale, ed è stato proprio così!
Qui la
natura è la protagonista principale della scena, specialmente in questo periodo
dell’anno.
Gli alberi
iniziano a germogliare petali con colori molto vivaci, e l’immenso verde dei
parchi si integra pienamente con le città lasciando tutti di incanto.
Il mio più
grande sogno è sempre stato realizzare un grande parco e vedere tutte le
persone passeggiare felici, vivendo momenti di spensieratezza come: le mamme
con i bambini, gli anziani, i giovani innamorati che gironzolano tenendosi mano per la
mano…
Insomma,
un parco con una storia da raccontare
attraverso percorsi, giochi d’acqua, giardini botanici e strutture che si
integrano pienamente con l’ ambiente.
A
proposito di strutture, qui a Malmo uno degli edifici di architettura moderna
più importante è la Turning Torso , realizzata nel 2005 da Santiago Calatrava.
Santiago
Calatrava è un architetto spagnolo, nato a Valencia, specializzato anche in
ingegneria strutturale.
Molte
persone dicono che le sue opere un domani faranno la storia nei secoli, come le
cattedrali gotiche, o gli acquedotti romani.
Di solito
la storia ci ha sempre insegnato che i più grandi ricordi che restano nel
tempo, sono quelli realizzati da persone che hanno avuto il coraggio di sfidare
la loro contemporaneità compiendo un percorso atipico dalla massa comune.
Indipendentemente
da quanto si possa pensare sull’operato di Calatrava, i suoi lavori manifestano
sicuramente un voglia di esprimere una concezione diversa dell’architettura,
pervenendo a forme geometriche atipiche che sembrano sfidare ogni legge di
gravità.
Un grande
esempio è proprio la Turning Torso qui a Malmo!
La Turning
Torso è un edificio residenziale ispirato ad un schizzo che Calatrava fece sul
torso umano.
La
struttura è sviluppata su un nucleo di cemento armato, che rappresenta il suo
asse principale, da cui ruotano nove cubi sostenuti da un controvento in
acciaio.
Insomma, è
come se tutto l’insieme creasse un dinamismo che non riesce a farti definire
una figura geometrica ben precisa.
A
proposito di dinamismo, nella STATICA, dopo l’introduzione dei quattro punti
fondamentali che ti ho raccontato nella mia indimenticabile esperienza a
Malaga, il percorso si divide in due strade.
Una parte,
approfondisce la materia, imparando le tecniche per capire come equilibrare una struttura, mentre l’altra studia tutti gli eventuali
movimenti che può fare un corpo quando non riesce a stare in equilibrio.
Naturalmente,
nei prossimi giorni prometto di spiegarti meglio questi due aspetti che ti ho
appena accennato.
Ti
abbraccio sempre con grande affetto.
Malmo- 3 maggio 2012-
espresso house, ore 15.00
Caro
nonno,
La mia
avventura a Malmo purtroppo fra qualche ora, volgerà al termine, poiché devo
prendere l’aereo per Stoccolma.
Ma in
questo arco di tempo, terrò fede alla promessa che ti ho mantenuto nell’ultima
lettera che ho scritto.
Adesso mi
trovo in una espresso house, una tipica caffetteria svedese, nonché un punto
principale di ritrovo per persone di ogni età, per trascorrere momenti di
spensieratezza, e sono in compagnia di un buon cappuccino.
Dunque, se
ti ricordi bene caro nonno, quando sono
stato a Malaga ti ho parlato dell’equazione
fondamentale della statica e ti ho detto che se :
3t-s>0
La
struttura si dice labile, cioè che è soggetta ad un movimento.
Ebbene, la
parte che studia gli eventuali movimenti che il corpo può fare quando non è in
equilibrio, si chiama CINEMATICA, che pone come oggetto di studio le strutture
labili.
Per
comprendere meglio questo discorso, si studiano e si approfondiscono le catene cinematiche, che sono l’argomento
principale della materia.
Quando ero
studente universitario e seguivo i corsi di statica, ricordo ancora molto bene
la lezione sulle catene cinematiche come se fosse oggi.
Prendevo
gli appunti, ma non capivo quello che scrivevo e mi sentivo un povero
disgraziato perso in un grande oceano senza una bussola per orientarmi.
A volte
penso ancora a quei momenti, e mi viene da ridere perché, grazie alla
difficoltà della Statica, sono riuscito ad allargare i miei orizzonti verso il
mondo ed essere un insegnante.
Spero solo
che un giorno, riuscirò a realizzare un libro semplice e divertente che possa
essere di facile comprensione per tutti, affinché quel linguaggio complesso si
possa trasformare in una dolce melodia.
Bando alle
ciance, le catene cinematiche nell’architettura vengono utilizzate per capire
nei sistemi strutturali come i ponti, le murature, gli acquedotti che tipo di
movimento compiono nel caso dovessero essere soggette al collasso.
Lo
strumento che ci permette di mettere in pratica le catene cinematiche ci è dato
da due teoremi molto importanti. [1]
Adesso
purtroppo ti devo salutare caro nonno, il pullman per andare all’aeroporto è
arrivato.
Ci
sentiamo nella capitale della Svezia, per continuare la nostra conversazione
sulla STATICA.
Figura 1 Piazza Lilla Torg- Malmo
Stoccolma- 6 maggio 2012- ostello Old Town, ore 16.00
Caro
Nonno,
Non ho mai
visto un posto così bello come la capitale della Svezia!
Stoccolma
oltre ad essere una città piena di verde è, urbanisticamente parlando, molto
particolare poiché si sviluppa su 6 isole collegate fra di loro attraverso
ponti molto suggestivi sul piano artistico, ed è aperta ad ogni tipo di etnia.
Africani,
indonesiani, arabi, sono perfettamente integrati con l’ambiente e non risentono
alcun peso sociale o discriminazioni razziali.
Naturalmente
anche qui a Stoccolma, non sono mancate le disavventure come era accaduto a
Malaga.
Quindi
prima di approfondire il discorso con la statica, voglio renderti partecipe di
un evento molto divertente accaduto
ieri.
Nell’ostello
in cui dormo, ho stretto amicizia con Neil, uno scozzese di Glasgow molto
simile a Matt.
Anche lui
infatti è alto, con un fisico esile ed è un grande alcolista. Probabilmente
deve essere un costume di vita di gran parte delle persone dei paesi
anglosassoni.
Ad ogni
modo, ieri, quando mi trovavo in un locale nei pressi di Sodermalm, l’isola a
sud di Stoccolma, abbiamo visto un gruppo di ragazze svedesi particolarmente
belle.
Una di
esse aveva suscitato l’attenzione di Neil che, con grande impazienza lo vedevo
reiterare ad alta voce alcune frasi scritte su un fogliettino di carta.
Spinto
dalla curiosità, non ho potuto fare a
meno di chiederli cosa stesse ripetendo, e lui mi ha detto che stava imparando
alcune frasi carine in svedese per far colpo sulle ragazze.
Ad ogni
modo, dopo aver fatto un lungo e rapido sorso di vodka, si avvicina con fare
molto deciso alla ragazza, e le dice : “jag
älskar dig!”[2]
La
ragazza, un po’ ubriaca, a grande sorpresa resta così stupita dal gesto di Neil
che gli da un bacio molto passionale che lascia stupefatto anche me.
Non capita
tutti i giorni di vivere attimi intensi con una sconosciuta, senza esserti
neanche presentato , ma dicendo direttamente una frase che arriva al sodo della
questione.
Ad ogni
modo i due hanno fatto i piccioncini per tutta la serata, specialmente quando
sono tornato in ostello.
Dal
momento che nella stanza ci sono i letti
a castello e Neil dorme sopra di me, per gran parte del tempo ho sentito il
letto muoversi ripetutamente.
Non entro
nei dettagli perché ti lascio immaginare cosa sia successo!
Ma, sta di
fatto, che la scena più comica è avvenuta stamane.
Neil mi
sveglia bruscamente ed in tono preoccupato mi chiede chi sia la ragazza bionda
che sta dormendo nel suo letto.
Aveva
bevuto così tanto da dimenticare tutto ed era, allo stesso tempo, molto
preoccupato per un eventuale reazione negativa al risveglio della ragazza.
Per
evitare ulteriori danni, li ho promesso che mi sarei preso io personalmente, la
responsabilità di questo problema trovando una scusa.
Al suo
risveglio, infatti, le ho detto che ieri io ed i miei compagni di stanza
l’avevamo vista assalita da un gruppo di energumeni che volevano abusare di
lei, e per la sua incolumità abbiamo preferito portarla in ostello, aspettando
che la sbronza passasse.
Morale
della favola, anche la ragazza non si ricordava niente di come si erano svolte
le dinamiche della serata e Neil ha potuto fare un sospiro di sollievo!
Bando alle
ciance, adesso è arrivato il momento di riprendere il discorso sulla Statica,
approfondendo alcuni aspetti di questa materia che non ti ho ancora scritto.
Prima di
tutto anche la Statica, come la cinematica, si avvale di un teorema molto importante
il cui enunciato fa:
condizione
necessaria e sufficiente, affinché sia verificata la condizione di equilibrio,
è che la risultante ed il momento risultante di tutte le forze
siano nulle.
Insomma,
caro nonno, il concetto della forza viene approfondito e non limitato solo allo
studio del vettore come ti ho scritto nei quattro punti fondamentali.
Infatti
nella statica, distinguiamo principalmente due tipi di forze:
1) Forze
superficiali
2) Forze
reattive.
Le forze
superficiali, sono fattori che ci vengono dati dall’esterno ed agiscono, come
dice la parola stessa, su una superficie di un corpo.
Contrariamente,
le forze reattive sono date dai nostri amici vincoli.
Questi due
generi di forze, possiamo definirli fratelli dello stesso seme, che viaggiano
sulla stesso canale, ma hanno due obbiettivi completamente diversi fra di loro.
Le forze
reattive, infatti, hanno lo scopo di garantire l’equilibrio di un corpo
contrastando le forze superficiali.
Naturalmente,
per comprendere meglio questo genere di applicazione, viene utilizzata una
particolare metodologia di studio, conosciuta da molti studenti come metodo
grafico.
Se ti stai
chiedendo cosa sia questo “metodo
grafico”, troverai tutte le risposte che ti servono nella parte
illustrativa.
Figura 2
Panorama notturno di Stoccolma
Malmo- 8 maggio 2012- spiaggia, ore 5.10
Caro
Nonno,
Dopo
cinque indimenticabili giorni trascorsi nella incantevole città di Stoccolma,
ho voluto fare ritorno a Malmo, perché sono rimasto incantato dalla natura del
luogo.
La bella
notizia, è che questa volta sono in compagnia di Neil, il rubacuori scozzese
con cui ho trascorso, fino ad ora, fantastici momenti.
Ieri
mentre eravamo in una espresso house a prenderci qualcosa da bere (io il mio
solito cappuccino, mentre lui ha preferito un bicchiere di tequila) stavo
scrivendo alcuni appunti per una dispensa didattica che devo preparare ai miei
studenti.
Ad un
certo punto Neil inizia a manifestare sul suo volto una faccia alienata, quando
i suoi occhi si soffermano sui miei fogli, e mi chiede che tipo di quadro
astratto stavo disegnando.
Io gli ho
risposto che quei fogli non erano un quadro astratto, ma una materia
universitaria chiamata STATICA e lui, da buon spirito stravagante, li prende ed
inizia a mostrarli alle ragazze, cercando di fare breccia su di loro.
Le fermava
e le chiedeva se volessero stare un po’ in nostra compagnia per studiare la
statica.
Purtroppo
non è andata molto bene la sua strategia!
Non credo
che un foglio pieno di equazioni matematiche o di simboli strani susciti un
grande interesse ad una donna!
Ad ogni
modo, adesso, mi trovo sul lungomare di Malmo , e da poco ha smesso di piovere.
Credevo
che camminare sotto la pioggia fosse qualcosa di estremamente terribile e
disagevole.
Invece, è
cosi bello ascoltare il rumore della acquazzone battere sulla terra, alzare lo
sguardo verso l’alto e sentire le gocce del cielo scivolare sul tuo volto.
Ogni
goccia è come se fosse il battito d’ali di un uccello che vola sul tuo corpo e
ti trascina in un oceano di emozioni.
Non
importa se all’orizzonte c’è una bufera, come quella che ho visto fino a
qualche istante fa; ciò che conta per davvero, è apprezzarla vivamente, perché
dietro ogni intemperia c’è una luce più forte che mai, pronta a splendere in
tutto il suo splendore e rendere briosa la vita di tutti i giorni, per volare…
volare verso nuovi orizzonti e vivere LA VITA sulle ali della felicità.
Un giorno
volerò anche io verso quegli infiniti orizzonti, così potrò guardarti negli
occhi e dirti :
Ti voglio
bene nonno.
3° Capitolo: A
Napoli
Napoli- 9 maggio 2012- osservatorio astronomico, ore 22.15
Caro
Nonno,
Ieri sono
ritornato nella mia cara ed amata città, ed ho avuto il piacere di rivedere
all’uscita dell’aeroporto Daniele e Luciano, i miei più cari amici con cui ho
sempre condiviso momenti speciali, nella gioia ma soprattutto nelle difficoltà.
Non ti
nascondo che una parte di questa mia grande passione per la STATICA è anche per
merito loro.
Quando ero
studente universitario e stavo preparando l’esame di Scienza delle Costruzioni con uno dei professori più temuti
dell’università, loro sono sempre state le mie cavie a cui cercavo di spiegare
la complessità della materia, con parole semplici che analizzassero subito la
natura del problema.
A volte
Daniele rinunciava ad ascoltarmi e preferiva andarsi a vedere un film porno,
mentre Luciano si addormentava ed iniziava dei soliloqui privi di un senso
logico.
A
proposito, lascia che ti dica qualche parola in più riguardo questa materia.
La scienza
delle costruzioni è il continuo della Statica.
Tutti gli
argomenti di cui ti ho parlato fino ad ora, vertono nell’ipotesi di corpo
rigido, cioè è come se lo studio dell’equilibrio
del corpo, fosse esaminato solo
dall’esterno senza conoscere cosa avviene all’interno.
Con la Scienza delle Costruzioni, quindi,
tutto questo fenomeno inizia ad essere approfondito introducendo, prima di
tutto, tanti nuovi concetti.
Deformazione,
tensione, materiale isotropo e omogeneamente
distribuito, costante di elasticità lineare, coefficiente di contrazione
trasversale, dilatazione lineare, teoria di De Saint- Venant con particolari
condizioni di carico agenti sulla trave, principio della costanza della
portata…
Tutti
argomenti che secondo la maggior parte degli studenti, sono solo delle immense
masturbazioni mentali, fatte da persone che avevano paura di abbassarsi le
mutante e decollare in un oasi prestigiosa che avrebbe fatto resuscitare il
loro lato animalesco più nascosto.
La Scienza delle Costruzioni, infatti,
storicamente parlando, nasce nella prima metà del 1800 a seguito di importanti
progressi tecnologici avvenuti con la seconda rivoluzione industriale, come
l’acciaio, la ghisa, l’alluminio, il metallo.
Si basa
principalmente, su un modello matriciale matematico, che cerca di descrivere
alcuni fenomeni fisici che avvengono all’interno del corpo, ma non riescono ad esprimere un senso pragmatico,
portando spesso lo studente in uno stato di profonda confusione e apatia.
Sono
sicuro che... #########################################################################################################################################################################################
Purtroppo, qualcosa di strano avviene nel luogo in cui si trova
Mario, ed uno stordente rumore, intimorisce
tutte le persone presenti all’osservatorio creando panico e scompiglio.
Cosa sarà successo?
To be continued…