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ebook di ArchigraficA

giovedì 4 luglio 2013

Sulle ali della felicità 2


di Francesco Ricci


2°Capitolo: Viaggio in Svezia

Malmo- 30 aprile 2012-  piazza Lilla Torg, ore 18.00

Caro Nonno,

Dopo la fantastica esperienza in Spagna , adesso tocca alla Svezia. 
Se ti stai chiedendo per quale motivo sia voluto venire proprio qui, non saprei darti una risposta. 
Il mio sesto senso mi ha detto di venire in questo posto perché avrei trovato qualcosa di speciale, ed è stato proprio così! 
Qui la natura è la protagonista principale della scena, specialmente in questo periodo dell’anno. 
Gli alberi iniziano a germogliare petali con colori molto vivaci, e l’immenso verde dei parchi si integra pienamente con le città lasciando tutti di incanto. 


Il mio più grande sogno è sempre stato realizzare un grande parco e vedere tutte le persone passeggiare felici, vivendo momenti di spensieratezza come: le mamme con i bambini, gli anziani, i giovani innamorati      che gironzolano tenendosi mano per la mano… 
Insomma, un parco  con una storia da raccontare attraverso percorsi, giochi d’acqua, giardini botanici e strutture che si integrano pienamente con l’ ambiente. 
A proposito di strutture, qui a Malmo uno degli edifici di architettura moderna più importante è la Turning Torso , realizzata nel 2005 da Santiago Calatrava. 


Santiago Calatrava è un architetto spagnolo, nato a Valencia, specializzato anche in ingegneria strutturale. 
Molte persone dicono che le sue opere un domani faranno la storia nei secoli, come le cattedrali gotiche, o gli acquedotti romani.   
Di solito la storia ci ha sempre insegnato che i più grandi ricordi che restano nel tempo, sono quelli realizzati da persone che hanno avuto il coraggio di sfidare la loro contemporaneità compiendo un percorso atipico dalla massa comune. 
Indipendentemente da quanto si possa pensare sull’operato di Calatrava, i suoi lavori manifestano sicuramente un voglia di esprimere una concezione diversa dell’architettura, pervenendo a forme geometriche atipiche che sembrano sfidare ogni legge di gravità. 
Un grande esempio è proprio la Turning Torso qui a Malmo! 


La Turning Torso è un edificio residenziale ispirato ad un schizzo che Calatrava fece sul torso umano. 
La struttura è sviluppata su un nucleo di cemento armato, che rappresenta il suo asse principale, da cui ruotano nove cubi sostenuti da un controvento in acciaio. 
Insomma, è come se tutto l’insieme creasse un dinamismo che non riesce a farti definire una figura geometrica ben precisa. 
A proposito di dinamismo, nella STATICA, dopo l’introduzione dei quattro punti fondamentali che ti ho raccontato nella mia indimenticabile esperienza a Malaga, il percorso si divide in due strade. 
Una parte, approfondisce la materia, imparando le tecniche per capire come equilibrare  una struttura,  mentre l’altra studia tutti gli eventuali movimenti che può fare un corpo quando non riesce a stare in equilibrio.

Naturalmente, nei prossimi giorni prometto di spiegarti meglio questi due aspetti che ti ho appena accennato. 
Ti abbraccio sempre con grande affetto.


Malmo- 3 maggio 2012-  espresso house, ore 15.00



Caro nonno,

La mia avventura a Malmo purtroppo fra qualche ora, volgerà al termine, poiché devo prendere l’aereo per Stoccolma. 
Ma in questo arco di tempo, terrò fede alla promessa che ti ho mantenuto nell’ultima lettera che ho scritto. 
Adesso mi trovo in una espresso house, una tipica caffetteria svedese, nonché un punto principale di ritrovo per persone di ogni età, per trascorrere momenti di spensieratezza, e sono in compagnia di un buon cappuccino. 
Dunque, se ti ricordi bene caro nonno,  quando sono stato a Malaga ti ho parlato dell’equazione fondamentale della statica e ti ho detto che se :

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La struttura si dice labile, cioè che è soggetta ad un movimento. 
Ebbene, la parte che studia gli eventuali movimenti che il corpo può fare quando non è in equilibrio, si chiama CINEMATICA, che pone come oggetto di studio le strutture labili. 
Per comprendere meglio questo discorso, si studiano e si approfondiscono  le catene cinematiche, che sono l’argomento principale della materia. 
Quando ero studente universitario e seguivo i corsi di statica, ricordo ancora molto bene la lezione sulle catene cinematiche come se fosse oggi. 
Prendevo gli appunti, ma non capivo quello che scrivevo e mi sentivo un povero disgraziato perso in un grande oceano senza una bussola per orientarmi. 
A volte penso ancora a quei momenti, e mi viene da ridere perché, grazie alla difficoltà della Statica, sono riuscito ad allargare i miei orizzonti verso il mondo ed essere un insegnante. 
Spero solo che un giorno, riuscirò a realizzare un libro semplice e divertente che possa essere di facile comprensione per tutti, affinché quel linguaggio complesso si possa trasformare in una dolce melodia. 
Bando alle ciance, le catene cinematiche nell’architettura vengono utilizzate per capire nei sistemi strutturali come i ponti, le murature, gli acquedotti che tipo di movimento compiono nel caso dovessero essere soggette al collasso. 
Lo strumento che ci permette di mettere in pratica le catene cinematiche ci è dato da due teoremi molto importanti. [1] 
Adesso purtroppo ti devo salutare caro nonno, il pullman per andare all’aeroporto è arrivato. 
Ci sentiamo nella capitale della Svezia, per continuare la nostra conversazione sulla STATICA.

Figura 1 Piazza Lilla Torg- Malmo 


  Stoccolma- 6 maggio 2012- ostello Old Town, ore 16.00

Caro Nonno,

Non ho mai visto un posto così bello come la capitale della Svezia! 
Stoccolma oltre ad essere una città piena di verde è, urbanisticamente parlando, molto particolare poiché si sviluppa su 6 isole collegate fra di loro attraverso ponti molto suggestivi sul piano artistico, ed è aperta ad ogni tipo di etnia. 
Africani, indonesiani, arabi, sono perfettamente integrati con l’ambiente e non risentono alcun peso sociale o discriminazioni razziali. 
Naturalmente anche qui a Stoccolma, non sono mancate le disavventure come era accaduto a Malaga. 


Quindi prima di approfondire il discorso con la statica, voglio renderti partecipe di un  evento molto divertente accaduto ieri. 
Nell’ostello in cui dormo, ho stretto amicizia con Neil, uno scozzese di Glasgow molto simile a Matt. 
Anche lui infatti è alto, con un fisico esile ed è un grande alcolista. Probabilmente deve essere un costume di vita di gran parte delle persone dei paesi anglosassoni. 
Ad ogni modo, ieri, quando mi trovavo in un locale nei pressi di Sodermalm, l’isola a sud di Stoccolma, abbiamo visto un gruppo di ragazze svedesi particolarmente belle. 
Una di esse aveva suscitato l’attenzione di Neil che, con grande impazienza lo vedevo reiterare ad alta voce alcune frasi scritte su un fogliettino di carta. 
Spinto dalla curiosità, non  ho potuto fare a meno di chiederli cosa stesse ripetendo, e lui mi ha detto che stava imparando alcune frasi carine in svedese per far colpo sulle ragazze. 
Ad ogni modo, dopo aver fatto un lungo e rapido sorso di vodka, si avvicina con fare molto deciso alla ragazza, e le dice : “jag älskar dig!”[2] 
La ragazza, un po’ ubriaca, a grande sorpresa resta così stupita dal gesto di Neil che gli da un bacio molto passionale che lascia stupefatto anche me.
Non capita tutti i giorni di vivere attimi intensi con una sconosciuta, senza esserti neanche presentato , ma dicendo direttamente una frase che arriva al sodo della questione. 
Ad ogni modo i due hanno fatto i piccioncini per tutta la serata, specialmente quando sono tornato in ostello. 
Dal momento che nella stanza  ci sono i letti a castello e Neil dorme sopra di me, per gran parte del tempo ho sentito il letto muoversi ripetutamente. 
Non entro nei dettagli perché ti lascio immaginare cosa sia successo! 
Ma, sta di fatto, che la scena più comica è avvenuta stamane. 
Neil mi sveglia bruscamente ed in tono preoccupato mi chiede chi sia la ragazza bionda che sta dormendo nel suo letto. 
Aveva bevuto così tanto da dimenticare tutto ed era, allo stesso tempo, molto preoccupato per un eventuale reazione negativa al risveglio della ragazza. 
Per evitare ulteriori danni, li ho promesso che mi sarei preso io personalmente, la responsabilità di questo problema trovando  una scusa. 
Al suo risveglio, infatti, le ho detto che ieri io ed i miei compagni di stanza l’avevamo vista assalita da un gruppo di energumeni che volevano abusare di lei, e per la sua incolumità abbiamo preferito portarla in ostello, aspettando che la sbronza passasse. 
Morale della favola, anche la ragazza non si ricordava niente di come si erano svolte le dinamiche della serata e Neil ha potuto fare un sospiro di sollievo! 
Bando alle ciance, adesso è arrivato il momento di riprendere il discorso sulla Statica, approfondendo alcuni aspetti di questa materia che non ti ho ancora scritto. 
Prima di tutto anche la Statica, come la cinematica, si avvale di un teorema molto importante il cui enunciato fa:

condizione necessaria e sufficiente, affinché sia verificata la condizione di equilibrio, è che la risultante ed il momento risultante di tutte le forze siano nulle.

Insomma, caro nonno, il concetto della forza viene approfondito e non limitato solo allo studio del vettore come ti ho scritto nei quattro punti fondamentali. 
Infatti nella statica, distinguiamo principalmente due tipi di forze:
1)  Forze superficiali
2)  Forze reattive.

Le forze superficiali, sono fattori che ci vengono dati dall’esterno ed agiscono, come dice la parola stessa, su una superficie di un corpo. 
Contrariamente, le forze reattive sono date dai nostri amici vincoli. 
Questi due generi di forze, possiamo definirli fratelli dello stesso seme, che viaggiano sulla stesso canale, ma hanno due obbiettivi completamente diversi fra di loro. 
Le forze reattive, infatti, hanno lo scopo di garantire l’equilibrio di un corpo contrastando le forze superficiali. 
Naturalmente, per comprendere meglio questo genere di applicazione, viene utilizzata una particolare metodologia di studio, conosciuta da molti studenti come metodo grafico. 
Se ti stai chiedendo cosa sia questo “metodo grafico”, troverai tutte le risposte che ti servono nella parte illustrativa.

Figura 2 Panorama notturno di Stoccolma



Malmo- 8 maggio 2012- spiaggia, ore 5.10

Caro Nonno,

Dopo cinque indimenticabili giorni trascorsi nella incantevole città di Stoccolma, ho voluto fare ritorno a Malmo, perché sono rimasto incantato dalla natura del luogo. 
La bella notizia, è che questa volta sono in compagnia di Neil, il rubacuori scozzese con cui ho trascorso, fino ad ora, fantastici momenti. 
Ieri mentre eravamo in una espresso house a prenderci qualcosa da bere (io il mio solito cappuccino, mentre lui ha preferito un bicchiere di tequila) stavo scrivendo alcuni appunti per una dispensa didattica che devo preparare ai miei studenti. 
Ad un certo punto Neil inizia a manifestare sul suo volto una faccia alienata, quando i suoi occhi si soffermano sui miei fogli, e mi chiede che tipo di quadro astratto stavo disegnando. 
Io gli ho risposto che quei fogli non erano un quadro astratto, ma una materia universitaria chiamata STATICA e lui, da buon spirito stravagante, li prende ed inizia a mostrarli alle ragazze, cercando di fare breccia su di loro. 
Le fermava e le chiedeva se volessero stare un po’ in nostra compagnia per studiare la statica. 
Purtroppo non è andata molto bene la sua strategia! 
Non credo che un foglio pieno di equazioni matematiche o di simboli strani susciti un grande interesse ad una donna! 
Ad ogni modo, adesso, mi trovo sul lungomare di Malmo , e da poco ha smesso di piovere. 
Credevo che camminare sotto la pioggia fosse qualcosa di estremamente terribile e disagevole. 
Invece, è cosi bello ascoltare il rumore della acquazzone battere sulla terra, alzare lo sguardo verso l’alto e sentire le gocce del cielo scivolare sul tuo volto. 
Ogni goccia è come se fosse il battito d’ali di un uccello che vola sul tuo corpo e ti trascina in un oceano di emozioni. 
Non importa se all’orizzonte c’è una bufera, come quella che ho visto fino a qualche istante fa; ciò che conta per davvero, è apprezzarla vivamente, perché dietro ogni intemperia c’è una luce più forte che mai, pronta a splendere in tutto il suo splendore e rendere briosa la vita di tutti i giorni, per volare… volare verso nuovi orizzonti e vivere LA VITA sulle ali della felicità. 
Un giorno volerò anche io verso quegli infiniti orizzonti, così potrò guardarti negli occhi e dirti :

Ti voglio bene nonno.





3° Capitolo: A Napoli

Napoli- 9 maggio 2012- osservatorio astronomico, ore 22.15

Caro Nonno,

Ieri sono ritornato nella mia cara ed amata città, ed ho avuto il piacere di rivedere all’uscita dell’aeroporto Daniele e Luciano, i miei più cari amici con cui ho sempre condiviso momenti speciali, nella gioia ma soprattutto nelle difficoltà. 
Non ti nascondo che una parte di questa mia grande passione per la STATICA è anche per merito loro. 
Quando ero studente universitario e stavo preparando l’esame di Scienza delle Costruzioni con uno dei professori più temuti dell’università, loro sono sempre state le mie cavie a cui cercavo di spiegare la complessità della materia, con parole semplici che analizzassero subito la natura del problema. 
A volte Daniele rinunciava ad ascoltarmi e preferiva andarsi a vedere un film porno, mentre Luciano si addormentava ed iniziava dei soliloqui privi di un senso logico. 
A proposito, lascia che ti dica qualche parola in più riguardo questa materia. 
La scienza delle costruzioni è il continuo della Statica.  
Tutti gli argomenti di cui ti ho parlato fino ad ora, vertono nell’ipotesi di corpo rigido, cioè è come se lo studio dell’equilibrio del corpo, fosse esaminato solo dall’esterno senza conoscere cosa avviene all’interno. 
Con la Scienza delle Costruzioni, quindi, tutto questo fenomeno inizia ad essere approfondito introducendo, prima di tutto, tanti nuovi concetti. 
Deformazione, tensione, materiale isotropo e omogeneamente  distribuito, costante di elasticità lineare, coefficiente di contrazione trasversale, dilatazione lineare, teoria di De Saint- Venant con particolari condizioni di carico agenti sulla trave, principio della costanza della portata… 
Tutti argomenti che secondo la maggior parte degli studenti, sono solo delle immense masturbazioni mentali, fatte da persone che avevano paura di abbassarsi le mutante e decollare in un oasi prestigiosa che avrebbe fatto resuscitare il loro lato animalesco più nascosto.  
La Scienza delle Costruzioni, infatti, storicamente parlando, nasce nella prima metà del 1800 a seguito di importanti progressi tecnologici avvenuti con la seconda rivoluzione industriale, come l’acciaio, la ghisa, l’alluminio, il metallo. 
Si basa principalmente, su un modello matriciale matematico, che cerca di descrivere alcuni fenomeni fisici che avvengono all’interno del corpo, ma  non riescono ad esprimere un senso pragmatico, portando spesso lo studente in uno stato di profonda confusione e apatia. 
Sono sicuro che... #########################################################################################################################################################################################

Purtroppo, qualcosa di strano avviene nel luogo in cui si trova Mario, ed uno stordente rumore, intimorisce  tutte le persone presenti all’osservatorio creando panico e scompiglio.
Cosa sarà successo?


To be continued…




[1] La parte restante viene approfondita nella versione illustrativa.
[2] “Ti amo” in svedese .