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ebook di ArchigraficA

lunedì 1 ottobre 2012

C’è ma non si vede!


di Maria Grazia Sabella



È inutile, non posso farci niente.
Devo parlare anche io di crisi, per forza. Mi scappa proprio, ce l’ho sulla punta della lingua. La sento proprio come un’esigenza, scaturita da una lunga estate in giro per le coste e per le valli.
La riflessione ha preso forma il giorno di ferragosto. Anzi, qualche giorno prima, quando ho deciso, assieme al mio compagno, che saremmo andati a fare qualche giorno di mare nella nostra casa a Montalbano Jonico. Per i non addetti, una cittadina a 10km dalla costa ionica lucana.
No, dai, qualche giorno in un albergo ce lo possiamo permettere! Tu dici? Ma certo, ho avuto anche la quattordicesima!
Cose da brividi per molti, lo so, ma esiste ancora la quattordicesima per qualcuno.
Va bene, allora mi metto a cercare qualcosa. Facciamo cinque giorni e quattro notti durante la settimana di ferragosto in Basilicata? Ok, vai.
Niente.
Fa nulla, cerchiamo in Campania.
Niente.
In Calabria.
Niente.
Sud.
Niente di niente.
Porca miseria, possibile che in tutto il sud non ci sia nulla di libero, neanche in una bettola??
Ma non ci demoralizziamo, dopotutto un posto libero lo abbiamo. E Montalbano sia!
Carichiamo la moto e partiamo, incuranti del pericolo celato nel prezzo della benzina, nel prezzo della birra e nel prezzo dell’ombrellone. Che eroi!
Arriva dunque il giorno di ferragosto. Con svariati gradi all’ombra ci avviamo verso uno dei lidi presenti, quello che più ci dà l’impressione del giusto compromesso tra offerta e prezzo.
Salve, è libero qualcosa? No, mi spiace, tutto pieno. Anche in ultima fila? Si, si, pieno anche in sesta fila.
Facendo un breve calcolo matematico, il lido era fornito di ben 120 ombrelloni. Tutti pieni.
Ma non demordiamo, passiamo a quello successivo.
Salve, è libero qualcosa? No, mi spiace, tutto pieno. Anche in ultima fila? Si, si. Se vuole faccio un tentativo per vedere se qualcuno non è venuto oggi in spiaggia. Ok, grazie mille.
Dopo svariati giri tra gli ombrelloni si avvicina l’addetto con un sorriso smagliante.
Fortunati! In prima fila c’è un ombrellone vuoto. Ed essendo passato mezzogiorno non credo verranno più, nel caso poi vi faccio spostare. Grazie mille, gentilissimo!
Non potevamo crederci! Il giorno di ferragosto con l’ombrellone in prima fila. Roba da ricconi, insomma. O fortunati.
Che sciagurati però, credere che ci fosse stato un posto libero il giorno di ferragosto a mare. Va beh, che ne sapevamo noi che ferragosto è festa per tutti e quindi anche la Crisi era in vacanza?
Insomma, avevo già svariati elementi per intuire che forse effettivamente la Crisi si era presa davvero dei giorni di ferie, quando un’altra vagonata di piccole esperienze me ne danno conferma.
Sarò celere.
Frittura di pesce, 12€ a porzione. Che uscivano una dietro l’altra dalla cucina.
Ombrellone, 18€ con due lettini. Al completo.
Birra, 2.50€ la nostrana e 3€ la straniera. Bottiglie vuote in ogni cestino.
Doccia, 0.50€ la fredda e 1€ la calda. Tanta fila.
Benzina, 1.80€ scontata. La gente a far la coda neanche la dessero gratis.

Insomma, bagnanti, siamo o non siamo con le pezze al culo?!
Io una mia opinione ce l’ho.
Innanzitutto parto col dire che secondo me la Crisi c’è, prima che vi affanniate a sostenere con dati e tabulati che stiamo affogando nella Crisi.
La Crisi c’è. Ma non si vede!
E perché?
In primo luogo va costatato una volta per tutte il BARATRO della forbice tra ricchi e poveri. Sta scomparendo la classe media, quella borghese, il che porta a chiederci che fine stiano facendo.
Semplice, si stanno dividendo. Alcuni stanno diventando più ricchi e alcuni, forse la maggioranza, stanno diventando un po’ più poveri. 
Se pizzerie e ristoranti sono ancora pieni, se gli stabilimenti erano al completo la settimana di ferragosto alla faccia della Crisi, è perché quelli che prima potevano permettersi il resort, il villaggio turistico o il club nautico adesso hanno meno disponibilità e si devono accontentare come molti comuni mortali.
Semplice.
Basta inoltre ricordare che coloro i quali vengono chiamati “ricchi”, o semplicemente chi ha i soldi, sono ben disposti a far “girare l’economia” ( forse in nero, ma la fanno girare ) e quindi si vedono alberghi pieni, gente che esce dai negozi con buste gonfie, porticcioli con tante barche attraccate. Si vede che “non c’è Crisi”.
Ovviamente poi “c’è Crisi” per coloro i quali vengono chiamati “poveri”, che non hanno il lavoro, non arrivano a fine mese e le vacanze se le sono fatte su Google Maps.
C’è, ma non si vede.